sabato 5 maggio 2012

Inch'Allah


Sarò breve perchè stranamente è tardi (sono le 00.45)
Claudio e la moto sono arrivati a Tinerhir in camion, noi lo abbiamo raggiunto dopo poco. Qui abbiamo trovato ad attenderci un amico del padrone dell'hotel di ieri sera che parla inglese e che ci potrà aiutare a trovare il meccanico che dovrebbe fare al caso nostro.
Mohamed (Moha) si dimostra immediatamente preziosissimo ed estremamente gentile e capace. La moto viene portata nell'officina (solito bordello di motori lanciati ovunque, pavimento di terra intriso di olio di anni di lavoro, il cielo come tetto, attrezzi sparsi dappertutto) ed in quattro e quattr'otto il radiatore è smontato e pulito per essere saldato.

Scopriamo con estrema preoccupazione che uno stelo della forcella è ok, ma l'altro piegato vistosamente e assolutamente bloccato. Con l'intermediazione linguistica di Mohamed riusciamo a dialogare con il meccanico e spiegargli le 2 cose che non conosce di questa moto: via la ruota anteriore, via lo stelo che viene portato a missile verso chissà chi che forse potrebbe compiere il miracolo di raddrizzarlo.
Non ci rimane che ingannare il tempo visitando Tinerhir e fare un pranzo/merenda a base di carne di montone cipolle e pomodori.

Incontriamo nuovamente Mohamed che ci guida attraverso le strette viuzze della medina vecchia nella zona dedicata alle donne, dove vanno a scegliere i propri vestiti. Qui al contrario del resto della città dove la stragrande maggioranza della gente per strada sono uomini ci sono esclusivamente donne nei loro abiti sgargianti.

Respiriamo ammirati i profumi delle erbe e l'atmosfera calma di queste vie, dirigendoci poi verso il quartiere ebraico. Case di fango e paglia, soffitti di travi di legno e canne di bambù, aria di abbandono e rovina carica di fascino e storia, bambini che ci sorridono e riescono a storpiare il nome di Marco in Pappo.
Il nostro giro si conclude dentro ad una casa dove vengono fabbricati tappeti a mano: c'è un'atmosfera intima e semplice, un'aria di ospitalità sincera e profonda nella donna berbera che ci accoglie. Ride di gusto, non parla una parola di francese ma sa farsi capire e spasima evidentemente per Emiliano che in imbarazzo e certamente fedele ad Elena rifiuta le avances sfacciate di questa signora di mezza età evidentemente dedita al cibo e poco alla palestra :-)

Ovviamente il fine ultimo della visita, delle spiegazioni che ci sono state date sul modo di fare i tappeti con lana di montone, dromediario o fibre di agave, era di venderci un tappeto ma la delicatezza dei modi e la dolcezza del parlare ci hanno veramente conquistati.

Sono ormai le 20 quando torniamo dal nostro amico meccanico e...LO STELO E' STATO RADDRIZZATO!!! Certo non è stato fatto un lavoro di fino, certo lo stanno lisciando con la carta vetrata grana modello sassi, certo per raddrizzarlo è stato fatto qualche segno ma chissenefrega!! Provate in Italia a piantarvi un venerdi pomeriggio a 2800 metri sopra una montagna con una sola pista sterrata per arrivarci: quante probabilità pensiate che ci siano di trovarvi il sabato sera alle 20 con un grave danno riparato senza avere a disposizione alcun ricambio? Ve lo dico io...ZERO.

Questa gente, tutti, ci hanno accolto come amici e ci stanno trattando come tali. Il pastore berbero sulle montagne, il gestore dell'albergo di Agoudal, Mohamed che è stato con noi tutto il giorno aiutandoci e facendoci da guida in cambio di un caffè, il meccanico ed i suoi scagnozzi che non si sono fermati davanti a nulla e hanno fatto un vero e proprio miracolo in poche ore. La gente tutta, quelli che incontri per strada e quando sanno che hai un problema con la moto ti augurano fortuna, quelli che incroci e ti chiedono come stai, come va, vogliono parlare e sapere.

Tutti ci hanno aiutati nonostante per loro potremmo essere i ricchi italiani da spennare.
E' stata una giornata molto emozionante e molto toccante in certi momenti. E' evidente che da un episodio in sè negativo ne è uscito tanto bene. Siamo felici e rinfrancati, domani si riprende a motare.

Avevo promesso di essere breve, come al solito sono prolisso fino allo sfinimento...

6 commenti:

  1. infatti...sei leggermente prolisso...
    noi ci aspettiamo foto di paesaggi, berberi, deserto...e ci troviamo officine ovunque .... bel giro !!!!!
    mi sa che facciate tante pause thè, caffè e birra x digerire meglio sabbia e polvere..
    forza uomini, ce la farete!

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  2. A'MBE'!!! direi che Lobo si sta dando da fare come al solito ... mi pare che non abbia difficoltà a dialogare con chiunque, in qualsiasi modo o maniera ... uomini, donne, berberi, meccanici, a parole, gesti, occhi ... come mai non mi stupisce?? evidentemente qualcosa in giro per il mondo deve aver pur appreso. EPPOI ... anche io "non parlo una parola di francese ma so farmi capire e spasimo evidentemente per Emiliano" ... e soprattutto in questo periodo "sono dedita prevalentemente al cibo e poco alla palestra" ... beh, i gusti sono gusti!! Lui almeno non l'ha mutati!!
    Ma insomma, voialtri scaltri esploratori di terre misteriose, intraprendenti guerrieri insabbiati fino ai denti, armati di bielle rotanti e steli scartavetrati, non deludete le nostre italiche aspettative di conoscenza e conquista di popoli e tradizioni straniere ... per dirla in breve, cosa ci portate di bello??? solo le foto?? come minimo tre peli di dromedario strappati in corsa, mezz'etto di sabbia rossa scavata al tramonto e un paio di tappeti ricamati a mano 100x50. Al limite mi accontenterei di una boccetta piena di profumo del deserto, quello che si respira nelle prime luci dell'alba ...
    A presto

    Ellle

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  3. Ciao Claudio, Ciao Giacomo e ciao a tutti quanti. Vi sto seguendo ogni giorno , mettete piu' foto !!!!!!!!

    Mi spiace Claudio per la caduta ( anche se non devi fare battute sulla mia moto prima di partire , perche' poi ti porti sfiga da solo :-) ) .

    Da come ho letto si intuisce che la moto puo' riprendere
    In bocca al lupo e divertitevi !!!!!!!

    MoMo

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  4. Ma che bel racconto, davvero commovente pensare che esistono luoghi in cui le persone sono ancora così splendenti :)
    Marcy

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  5. Va' che nostalgia che mi fate venir su!
    Del Marocco e della vostra compagnia!
    Un po' meno dei casini vari per rattoppare le moto...
    Un abbraccio ragazzi ;-)

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  6. Complimenti Simone per le vostre foto e per il vostro strepitoso viaggio, una domanda mi sorge spontanea vedendo dove sistemano quel povero ammortizzatore.....ma sanno cos'è??

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