Vabbè ragazzi dai, ieri ha fatto un caldo porco oggi davvero si parte presto eh!!
Certo, prima dobbiamo visitare la città vecchia di Ait Ben Haddou accompagnati dal fuorissimo amico marocchino di Remy. Uno che continuamente ci dice che è un musicista (suona percussioni), che canta, che sogna di fare una tournè in Italia (con Remy che ride dicendogli che servono i soldi), che fa tutto pour l'amicisia, pour l'amour, per le relations internasionali, para la vida e los amigos, per far connaitre le patrimonio de l'Unescò a todo el mundo.
Ait Ben Haddou vecchia è veramente carina, completamente deserta salvo qualche raro turista attratto dalla sua fama di set di innumerevoli film (Il gioiello del Nilo, Il giovane Indiana Jones, Il Gladiatore, Kingdom of
Heaven, Prince of Persia, Lawrence d'Arabia, gesù di Nazareth ecc...ecc...), ed in un'oretta l'abbiamo vista
tutta compreso il granaio fortificato sulla sommità della collina.
Un ultimo saluto a Remy che parte per tornare a Tolosa a lavorare e puntuali coome sveglie saltiamo sulle moto quasi a mezzogiorno (sempre per via di guidare con il fresco...).
La meta è Marrakech, che ci attira certo meno delle piste dell'Atlante sulle quali abbiamo guidato la settimana scorsa, ma ormai che siamo a 150km sarebbe un delitto non trascorrerci almeno una sera.
A dividerci dalla sua confusione fortunatamente c'è una delle più belle strade del Marocco, il passo del Tizi 'n Tichka: essendo già ad Ait Ben Haddou evitiamo la parte sud del Tichka in favore della strada secondaria (che si ricongiunge alla principale appena sotto al passo), sempre asfaltata ma ben più isolata e panoramica. Ci troviamo infatti a guidare lungo una vallata spettacolare, stretta tra montagne rosso fuoco con il solito
tappeto di verde smeraldo...è incredibile quanto sappia essere lussureggiante questa terra.
C'è pure il tempo per fare "rifornimento in volo" al Transalp di Marco e al Pegasino succhiando con un tubo di gomma 10 litri di benzina dal serbatoio di Claudio (io stupidamente ieri non ho riempito la cisterna e oggi mi ritrovo a corto quasi come gli altri due arrivando dopo 70km di spia della riserva accesa a fare un pieno da 32,60 litri su 33).
Quando ci riforniamo di benzina sono circa le 16 e il termometro del GS segna 39 terribili gradi...ci
trasciniamo fino ad un bar per un favoloso gelato confezionato (dopo 15 giorni pure quello ha il sapore di
paradiso!) prima di affrontare gli ultimi 38 chilometri durante i quali il termometro sale fino a 44°.
Vestiti da capo a piedi, con stivali da fuoristrada, moto bollenti, 44° e il traffico di Marrakech arriviamo al
primo hotel che incontriamo lungo la strada e lo prendiamo senza discutere...siamo veramente a pezzi, le scorte di acqua nelle camelback prosciugate o buone per farci il tè. Basta buttarci dentro la bustina.
Serata turisti in sandali e pantaloncini corti (finalmente!!) gironzolando intorno alla piazza jbabujalùj o
qualcosa di simile (è difficile dai!!) tra incantatori di serpenti, scimmie ammaestrate e maltrattate dai propri
padroni, spremute d'arancia gelate che sicuramente mi si riproporranno domani, turisti di ogni parte del mondo, suonatori di bonghi, qualche birra e tajine (EBBASTA!!!!) sulla terrazza di un ristorante che domina questa parte della città. Compreso nel prezzo della cena il modesto spettacolo della versione sovrappeso e scoordinata di Shakira che prova (ovviamente invano) a coinvolgerci nella sua danza del ventre.
Domani mattina sveglia presto, partiamo con il fresco. Bwahahahahahaha....
Ciao ragass!!! Che invidia..... Vi abbraccio virtualmente
RispondiEliminaLeo
ancora non capisco come fai ad aver già scritto tutta 'sta roba con l'orologio del blog che segna le 1:21 quando io che sto leggendo ora intravedo sul mio display le 00.06 ... mah!! allora significa che avete viaggiato nel tempo!! dai vostri racconti sembrerebbe proprio così ... mi sa tanto che vi siete proprio persi in un'altra dimensione ... un grosso bacio
RispondiEliminaellle
Ciao ragazzi, vi leggo ora per la prima volta.
RispondiEliminaÈ strano trovarsi dall'altra parte del blog.
Una volta era il contrario.
Mi tocca quindi scrivere "che invidia!" e "vorrei essere con voi".
Sinceramente, visto che parto per l'Africa meridionale tra due settimane, ho modo di alleviare l'angoscia di non essere lì e di non riuscire a prendere mai la moto perché - alla faccia di chi è rimasto qui in Italia - nei week end piove sempre a dirotto!
Vi abbraccio tutti (in particolare Emiliano che mi pare quello più coraggioso di tutti).
Aggiunta
RispondiEliminaAvevo letto in fretta qua e là e mi ero perso la parte in cui si narra del volo di Tommasopistola.
Non posso che esprimergli la mia più sentita e sincera solidarietà.
Qualcuno sa perché..
Forza Claudio, l'importante è portare le ossa a casa (anche se a volte sono rotte!).